Quando ero bambino pensavo che il mondo fosse un posto meraviglioso, per anni ho continuato a disegnarlo. Poi mi convinsi che non lo era poi tanto e posai le matite.
Oggi so che il mondo lo facciamo noi, anche con le nostre immagini: sono ancora abbastanza bambino per fare la differenza...
Ci sono consapevolezze che arrivano tardi nella vita: la più importante di queste è che, fino all'ultimo, non è mai veramente troppo tardi… così, a quarantatre anni suonati e con diverse vite vissute alle spalle, ho deciso che potevo rischiare di confrontarmi col sogno.
Ho viaggiato; ho creduto per un momento che sarei stato un antropologo sperduto nel cuore dell'Africa Nera; ho continuato a conversare per anni con macchine senza cuore, delle quali il mondo sembra non sapersi più privare; alla fine mi sono ritrovato di nuovo con le matite in mano perché a me piace raccontare le storie, disegnandole.
E, se anche fuori dal coro, vorrei raccontare storie belle: storie di passione e bellezza, magari ambientate tra le stelle o storie di stelle regalate dagli uomini alle donne che amano.
Mi piacciono le inattuali storie romantiche che parlano dell'Amore eterno.
L'orrido, il turpe, la deformità, le perversioni, il "lato oscuro" li lascio agli altri. Non ci ho mai creduto al "lato oscuro" ed oggi ho la certezza assoluta che non esista e che non abbia senso vaneggiarne.
Cerco la bellezza, nelle persone che mi circondano ed anche in una linea nera tracciata da mano sicura su un foglio di carta. Tanto basta!
Il resto è tutto da fare… ho ripreso la matite in mano, per disegnare il mondo come lo vedo io.
Per il momento sto ancora studiando... da una vita… il resto si vedrà.
13 ottobre 2012